Inquinamento acustico: cos'è, conseguenze e soluzioni

“Inquinamento” è una parola che ormai abbiamo tutti sulla bocca, ogni giorno. Sebbene la maggior parte delle volte venga usata per parlare di temi come il cambiamento climatico, l’argomento di oggi è leggermente diverso. Oggi ci occuperemo di un inquinamento che spesso passa in sordina ma che, soprattutto nelle grandi città, è ormai un problema per la salute delle persone.

L'inquinamento acustico, un agglomerato di rumori urbani che ha invaso ogni angolo del nostro continente. In Europa, 1 persona su 5 vive sotto un costante assedio di rumori e la verità è che questa forma di inquinamento rappresenta una minaccia molto seria per la nostra salute e per l'ambiente. 

Nel 2021, l'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha riferito che oltre 12mila morti premature in Europa sono state attribuite all'inquinamento acustico. Sì, hai letto bene: 12mila, per una cosa apparentemente invisibile. E la situazione in Italia non è più rassicurante dove, sempre nel 2021, in 14 comuni capoluogo, TUTTE le misurazioni hanno rilevato superamenti dei limiti stabiliti dalla normativa vigente. Infatti, sempre nello stesso anno Istat ha conteggiato più di 2mila esposti presentati dai cittadini italiani per inquinamento acustico: 12,8 ogni 100mila abitanti.

Ma, dopo averti ubriacato con tutti questi numeri, torniamo al tema centrale: com’è possibile che un problema così apparentemente innocuo causi così tante morti e disordini?

Cos’è l’inquinamento acustico

L’inquinamento acustico, che potrebbe sembrare meno minaccioso rispetto ad altre forme di inquinamento, è tutt'altro che innocuo. Definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come un livello di rumore superiore a 65 decibel (dB), il termine non si riferisce solo ai suoni irritanti o disturbanti. Piuttosto, descrive un tipo di contaminazione ambientale che rappresenta un grave rischio per la salute umana e il benessere.

Ma come può un rumore urbano essere dannoso? Pensa a questo scenario: sei bloccato nel traffico e il guidatore dietro di te inizia a suonare continuamente il clacson. O magari stai cercando di concentrarti sul lavoro, ma il martello pneumatico del cantiere vicino rende ogni pensiero impossibile. O un qualsiasi altro rumore cittadino che fa parte del tuo quotidiano. Tutti questi suoni, ripetuti ogni giorno e probabilmente in contemporanea, quando raggiungono un'intensità superiore ai 65 dB possono provocare irritabilità, affaticamento, alterazioni dell'attenzione e disturbi del sonno. E non finisce qui. Oltre la soglia dei 100dB - l'equivalente della musica in una discoteca, un concerto o una sirena d'ambulanza - possono iniziare a manifestarsi effetti più diretti come l'acufene o un calo dell'udito

Per capire quindi come possiamo proteggerci, identifichiamo prima le principali cause del problema.

Tipi e cause di inquinamento acustico

L'inquinamento acustico si manifesta in diversi modi, a seconda della fonte e della natura del suono. Comprendere le varie tipologie e le fonti ci aiuterà a identificare le soluzioni più efficaci per mitigare il problema. Di seguito quindi puoi trovare i principali tipi e cause di inquinamento acustico che affliggono le nostre città e i nostri ambienti:

  • Inquinamento acustico da traffico, forse il tipo più comune e percepito di inquinamento sonoro, soprattutto nelle aree urbane. Proviene da automobili, camion, motociclette, autobus e treni. I rumori del traffico includono clacson, motori, frenate e il rotolamento dei pneumatici sull'asfalto;
  • Inquinamento acustico industriale, originato dalle attività produttive come fabbriche, cantieri navali, e impianti di lavorazione. Questo tipo include suoni prodotti da macchinari, attrezzature pesanti e processi produttivi che operano spesso 24 ore su 24;
  • Inquinamento acustico da costruzione. I cantieri edili sono fonti significative di rumore a causa dell'uso di martelli pneumatici, trapani, betoniere e altre attrezzature. Questo tipo di inquinamento è solitamente temporaneo ma può essere estremamente invasivo;
  • Inquinamento acustico nei quartieri residenziali, che proviene da attività domestiche e di vicinato, come feste, musica ad alto volume, animali domestici (in particolare abbaio di cani), e apparecchiature varie. Sebbene possa sembrare meno grave, può avere un impatto significativo sulla qualità della vita;
  • Inquinamento acustico commerciale, generato da locali notturni, bar, ristoranti e negozi, spesso situati in zone densamente popolate. La musica ad alto volume e il trambusto delle persone contribuiscono significativamente al livello di rumore nelle aree urbane;
  • Inquinamento acustico aeroportuale e ferroviario, ovvero i rumori generati dal decollo e dall'atterraggio degli aerei, nonché dai treni in transito, che influenzano le comunità vicine, spesso provocando disturbo e disagio tra gli abitanti;
  • Inquinamento acustico da attività ricreative, come eventi sportivi, concerti e festival che possono generare livelli di rumore estremamente elevati.

Chiaramente molti di questi tipi elencati sembrano innocui presi da soli, ma sommandoli tutti insieme puoi intuire benissimo che il risultato è un baccano non indifferente a ogni ora del giorno e della notte.

A questo si aggiunge un altro punto, rivolto soprattutto alle generazioni più giovani: l’uso eccessivo di dispositivi personali. L'ascolto prolungato di musica attraverso cuffie o auricolari a volumi elevati è la ciliegina su questa torta farcita di suoni e rumori. 

Se noti si tratta sempre e solo di situazioni attribuibili alle attività e alle scelte umane, cosa che porta a sottolineare l'importanza di adottare comportamenti responsabili e politiche efficaci per la riduzione del rumore ambientale. La consapevolezza pubblica e le iniziative governative, come la regolamentazione dei livelli di rumore e la promozione di tecnologie meno rumorose, sono fondamentali per affrontare le cause dell'inquinamento acustico e migliorare la qualità della vita nelle nostre comunità.

Inquinamento acustico: quali sono i danni?

Ma l'inquinamento acustico non è solo un fastidio: come abbiamo visto è un serio problema di salute pubblica. Gli effetti nocivi del rumore eccessivo vanno ben oltre il semplice disagio, influenzando profondamente sia la salute fisica che quella mentale. Dopo aver anticipato infatti i numeri legati alle vite compromesse a causa di questo problema, esaminiamo ora le conseguenze dell'esposizione prolungata al rumore.

  • Danni all'udito. L'esposizione prolungata a livelli di rumore elevati può causare danni temporanei o permanenti all'udito, incluso l'acufene (un fischio continuo nelle orecchie);
  • Disturbi del sonno. Il rumore notturno, in particolare, può interrompere i cicli del sonno, portando a insonnia e riduzione della qualità del riposo;
  • Effetti sul sistema cardiovascolare. Studi hanno collegato l'esposizione cronica al rumore ad aumenti della pressione sanguigna e ad un rischio più elevato di malattie cardiache e ictus;
  • Stress e ansia. Il rumore è uno “stressor” ambientale che può aggravare i sintomi di ansia e stress, oltre a provocare irritabilità e malumore;
  • Impatto sui bambini. Nei più piccoli l'eccessivo rumore può influenzare negativamente lo sviluppo del linguaggio e delle capacità cognitive, oltre a ridurre la concentrazione e le prestazioni legate all’apprendimento;
  • Deterioramento della qualità della vita. In generale, come contenitore di quanto detto nei punti precedenti.

Ma è davvero possibile fare qualcosa per risolvere questa situazione?

Con un po’ di impegno sì, le nostre vite potrebbero subire uno stress acustico molto inferiore se iniziassimo ad adottare contromisure quali:

  • Pianificazione urbana. Le città potrebbero implementare zone a traffico limitato, incrementare le aree verdi e utilizzare materiali fonoassorbenti nelle costruzioni per ridurre il rumore;
  • Barriere antirumore. L'installazione di barriere lungo le autostrade e nei pressi di ferrovie e aeroporti potrebbe diminuire significativamente la diffusione del rumore nelle aree residenziali;
  • Promozione dei trasporti pubblici e della mobilità sostenibile. Incoraggiare l'uso di mezzi pubblici (nonostante anch’essi siano fonte di inquinamento), biciclette e veicoli elettrici ridurrebbe notevolmente il traffico e, di conseguenza, il rumore;
  • Educazione e sensibilizzazione. Campagne informative sulla salute uditiva e sui rischi associati all'inquinamento acustico incoraggerebbero sicuramente comportamenti più rispettosi dell'ambiente sonoro.

Ridurre l'inquinamento acustico nelle città non è e non sarà semplice, perché richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga governi, comunità e singoli individui. Ma attraverso la pianificazione, l'innovazione e la collaborazione, sono certo che saremo in grado di fare importanti passi avanti, mitigando gli effetti nocivi del rumore e migliorando significativamente la qualità della vita di tutti.

E ad oggi, è già stato fatto qualcosa per contrastare il problema dilagante?

Esiste una normativa riguardo l'inquinamento acustico?

La risposta breve è sì, esistono già diverse normative a livello sia internazionale che nazionale, mirate a controllare e ridurre l'inquinamento acustico. Queste leggi e regolamenti sono fondamentali per stabilire i limiti accettabili di rumore e per guidare le azioni di prevenzione e mitigazione. Vediamo qualche esempio di come le normative attuali affrontano la questione.

Normative internazionali

A livello internazionale, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito linee guida per i livelli di rumore, raccomandando limiti massimi per prevenire effetti nocivi sulla salute. L'Unione Europea ha adottato direttive specifiche sull'inquinamento acustico, come la Direttiva 2002/49/CE, che obbliga gli Stati membri a valutare l'esposizione al rumore ambientale e ad adottare piani d'azione per gestirlo e ridurlo.

Normative nazionali

In molti paesi, esistono leggi specifiche sull'inquinamento acustico. Queste definiscono i livelli massimi di rumore consentiti in diverse aree (residenziali, commerciali, industriali) e durante diverse fasce orarie. In Italia, ad esempio, la normativa sull'inquinamento acustico è principalmente regolata dal D.P.C.M. 14/11/1997, che stabilisce i valori limite di esposizione al rumore nell'ambiente esterno per proteggere la salute e il benessere della popolazione.

Esiste inoltre una tabella di riferimento per comprendere meglio i livelli di rumore e i relativi impatti sulla salute. Questa tabella classifica vari suoni comuni in base alla loro intensità, espressa in decibel (dB), e mostra a quali livelli il rumore può diventare nocivo o persino pericoloso per l'udito.


La tabella dei decibel evidenzia come suoni quotidiani, come il traffico cittadino, possano superare i 70dB, mentre livelli superiori a 85dB, come il rumore di macchinari pesanti, possano provocare danni all'udito in caso di esposizione prolungata.

Ad oggi, quindi, le normative sull'inquinamento acustico giocano già un ruolo cruciale nella tutela della salute pubblica e dell'ambiente, eppure non è sufficiente stando ai dati presentati all’inizio di questo approfondimento.

Come proteggersi dall'inquinamento acustico

Nonostante sembri una trappola da cui è impossibile scappare, esistono alcuni accorgimenti che possiamo adottare per proteggerci e ridurre l'esposizione all’inquinamento acustico. Ecco alcuni consigli utili:

  • Utilizza tappi per le orecchie. Semplici e efficaci, i tappi per le orecchie possono ridurre significativamente i livelli di rumore a cui siamo esposti, specialmente durante la notte o in ambienti particolarmente rumorosi;
  • Isola se possibile la tua abitazione. So bene che è facile a dirsi e difficile a farsi, ma l'installazione di finestre a doppio vetro, l'uso di tende pesanti e l'applicazione di pannelli fonoassorbenti può aiutare a diminuire l'infiltrazione di rumore dall'esterno;
  • Limita l'uso di dispositivi personali ad alto volume. Ascoltare musica o guardare la televisione a volumi moderati, e utilizzare cuffie a riduzione del rumore, può prevenire danni all'udito;
  • Scegli elettrodomestici a basso impatto acustico. Quando possibile, opta per elettrodomestici e dispositivi progettati per operare silenziosamente, contribuendo a ridurre il livello complessivo di rumore in casa;
  • Prenditi una pausa dai rumori. Dedicare momenti della giornata al silenzio o ad ambienti tranquilli può aiutarti a ripristinare l'equilibrio mentale e ridurre lo stress causato dall'esposizione costante al rumore.
  • Promuovi consapevolezza e rispetto del silenzio. Sensibilizza amici, familiari e vicini sull'importanza del mantenere un ambiente tranquillo, aiutarà a creare una comunità più consapevole e meno rumorosa.

Adottare uno o più di questi rimedi può fare una grande differenza nel modo in cui vivrai l'inquinamento acustico, consentendoti di proteggere la tua salute e migliorare la qualità della vita quotidiana

Piccole azioni possono portare a grandi cambiamenti.

La salute del tuo udito è molto preziosa, e la prevenzione gioca un ruolo fondamentale nel preservarla. 

Se sei preoccupato per l'impatto che l'inquinamento acustico potrebbe avere sulle tue orecchie, credi di avere un problema di udito o hai iniziato a sperimentare l’acufene, ti invito a fare un controllo gratuito dell’udito in uno dei nostri centri specializzati Pontoni - Udito & Tecnologia.

Puoi prenotarlo qui.

In alternativa, se desideri scoprire rapidamente quanto senti, puoi fare gratis il nostro test dell’udito online che in 5 minuti ti dirà qual è lo stato di salute del tuo udito, anche se ovviamente non sostituirà una visita specialistica.

La consapevolezza del problema e l'educazione al rispetto dei livelli di rumore accettabili sono aspetti cruciali per affrontare l'inquinamento acustico, e mi auguro che questo approfondimento ti abbia dato uno spunto per riflettere nella giusta direzione.

Se hai piacere, lascia un commento dandomi la tua opinione, ti leggerò volentieri.

A presto.

Inquinamento acustico: cos'è, conseguenze e soluzioni
Francesco Pontoni 7 maggio 2024
Condividi articolo
Accedi per lasciare un commento
Timpano perforato: sintomi, cause e rimedi